Primi quattro incontri

Durante ed al termine dei primi 4 incontri, fornisco un primo feedback sul funzionamento di personalità, le strategie di adattamento apprese funzionali e/o disfunzionali, le risorse personali sociali culturali,  i meccanismi difensivi articolati, il senso dei sintomi o delle aree problematiche l’eventuale necessità di un trattamento, la tipologia di terapia più indicato.  NB: non a tutti consiglio una psicoterapia e/o un supporto psicologico. Nel definire con la persona un piano terapeutico seguo Linee Guida guida e le Best Practice  valide per ogni problematica (Linee guida NICE; linee guida ISS etc): Qualora si decidesse di iniziare un percorso psicoterapeutico questo potrebbe prevedere:

  • incontri individuali (supporto o psicoterapia)
  • supporto alla genitorialità se trattasi di adolescenti e bambini
  • interventi di gruppo (psicoeducativi o di supporto) o l’integrazione con altri Professionisti come Nutrizionisti, Ginecologi, Medici di base, Psichiatri o in condizioni particolari anche con servizi territoriali come Serd Csm DH ecc.

 

La Psicoterapia

La psicoterapia, a differenza del sostegno psicologico, punta a modificare aspetti profondi dell’individuo come i meccanismi difensivi e l’organizzazione di personalità. Attraverso il lavoro psicoterapeutico l’individuo acquisirà una graduale consapevolezza di sè e dei propri livelli emotivi che, quando non mentalizzati (Fonagy) ovvero quando non vengono rappresentati nella mente,  possono emergere sotto forma di angoscia o sintomi.

Un secondo aspetto curativo della psicoterapia è dato dalla relazione. Tutti noi impariamo dei modi o degli stili con cui ci relazioniamo agli altri che sono impressi nelle nostre memorie più profonde (memorie implicite) e che mettiamo in atto senza rendercene conto. Questi stili talvolta sono disadattativi ovvero proco funzionali al benessere. Tali modalità possono essere “corrette” dapprima portandole alla consapevolezza e poi sperimentando un nuovo modo di stare in relazione agli altri, un’esperienza emozionale “correttiva” di modalità precedenti (Alexander).  In tal senso il lavoro terapeutico è come dover modificare il modo con cui camminiamo o la nostra postura, si tratta di portare alla consapevolezza degli “automatismi” per modificarli.

Spesso durane il trattamento aiuto le persone ad elaborare gli eventi traumatici. Il trauma può essere definito come una “ferita dell’anima”, come qualcosa che rompe il consueto modo di vivere e vedere il mondo e che ha un impatto negativo sulla persona che lo vive. . Alcune persone continuano a soffrire per un evento traumatico anche a distanza di moltissimo tempo dall’evento stesso. L’EMDR è un metodo psicoterapico strutturato che facilita il trattamento di diverse psicopatologie e problemi legati sia ad eventi traumatici, che a esperienze più comuni ma emotivamente stressanti. L’EMDR (dall’inglese Eye Movement Desensitization and Reprocessing, Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) è una metodologia completa che utilizza i movimenti oculari o altre forme di stimolazione alternata destro/sinistra per trattare disturbi legati direttamente a esperienze traumatiche o particolarmente stressanti dal punto di vista emotivo.L’elaborazione dell’esperienza traumatica che avviene con l’EMDR permette al paziente, attraverso la desensibilizzazione e la ristrutturazione cognitiva che avviene, di cambiare prospettiva, cambiando le valutazioni cognitive su di sé, incorporando emozioni adeguate alla situazione oltre ad eliminare le reazioni fisiche. Questo permette, in ultima istanza, di adottare comportamenti più adattivi.

Importante sottolineare che la psicoterapia non è  nè una magia  nè una stregoneria ma un processo di cura che affonda le sue radici in complessi meccanismi neurologici. A tal propostio le ricerche  di Kandel hanno evidenziato che “la psicoterapia riesce ad apportare cambiamenti sostanziali nel comportamento e così procura alterazioni dell’espressione genica che producono nuovi cambiamenti strutturali nel cervello” (Kandel, 1998).

Il Sostegno Psicologico

Il supporto psicologico, invece, si realizza attraverso colloqui di 50’ minuti che hanno lo scopo di sostenere l’autostima e fortificare le risorse personali dell’individuo contenendo eventualmente i livelli d’ansia.

Generalmente durante il supporto psicologico ci si avvale di un approccio supportivo e non interpretativo Il il limite tra psicoterapia e sostegno psicologico è molto labile perché in alcune tipologie di personalità è più indicato un approccio supportivo ed una modalità di lavoro più flessibile (sedute non settimanali)  nonostante l’intervento sia di tipo “terapeutico”. Il supporto psicologico può essere indicato per chi necessita un semplice “sostegno” in un momento di crisi.

Trattamento Adolescenti

Il percorso di cura in  adolescenza prevede degli incontri individuali volti a  modificare aspetti profondi della personalità ed i meccanismi difensivi articolato e degli incontri con i genitori. In adolescenza è ancora più centrale  la valutazione della personalita’ che si sta trasformando perché il confine tra sano e patologico è molto labile con una tendenza, in tutta la popolazione giovanile, alla ricerca di emozioni forti, comportamenti oppositivi, la spinta verso il piacere che sottende l’attivazione del sistema esplorativo

. In adolescenza ancora più importante, visto il delicato periodo di vita, è la prima fase empatica volta a stabilizzare il ragazzo e creare un’esperienza relazionale positiva.  Durante il primo periodo si effettuano 3 o 4 incontri con i genitori in cui si raccolgono le informazioni relative al problema, circostanze in cui si manifesta, la storia del ragazzo, la storia dei genitori e della coppia e si definiscono degli obiettivi terapeutici. In alcuni casi il lavoro di supporto alla genitorialità puo’ proseguire nel tempo per promuovere modalità di relazioni efficaci e ridurre eventuali momenti di frustrazione rabbia ed impotenza dei care-giver. Il lavoro con i genitori è finalizzato, non a “generare genitori perfetti” ma tentare di essere “genitori sufficientemente buoni” (Winnicott); care-giver in grado di fornire calma fiducia e sicurezza. A volte questa funzione, viene ostacolata, da una storia di relazione con i propri care-giver caratterizzata da insicurezza, evitamento, ansia, paura. A volte eventi traumatici o stressanti nella storia del genitore vengono riattivati dalla nascita del bambino o da eventi recenti di vita. Se necessario i genitori possono seguire un proprio percorso di psicoterapia con altro professionista oppure dei gruppi di supporto alla genitorialità.

Fasi:

  • Accoglienza: colloquio con i genitori o con l’adolescente
  • Primi 4 incontri con il ragazzo, analisi del caso e  piano terapeutico con il ragazzo (se necessario valutazione psicodiagnostica)
  • Successivi 4 incontri con la famiglia a cadenza mensile per feedback sul piano terapeutico generale, raccolta dell’anamnesi famigliare, informazioni sulla coppia genitoriale nascita del bambino, eventi importanti di vita ecc., eventuale proseguimento di lavoro di supporto alla genitorialità se necessario

Il supporto psicologico, invece, si realizza attraverso colloqui di 50’ minuti che hanno lo scopo di sostenere l’autostima e fortificare le risorse personali dell’individuo contenendo eventualmente i livelli d’ansia.

Generalmente durante il supporto psicologico ci si avvale di un approccio supportivo e non interpretativo Il il limite tra psicoterapia e sostegno psicologico è molto labile perché in alcune tipologie di personalità è più indicato un approccio supportivo ed una modalità di lavoro più flessibile (sedute non settimanali)  nonostante l’intervento sia di tipo “terapeutico”. Il supporto psicologico può essere indicato per chi necessita un semplice “sostegno” in un momento di crisi.

Cosa tratto

  • Disturbi ossessivo-compulsivi
  • Disturbi d’Ansia e Panico
  • Disturbo Post traumatico da Stress o disagio emotivo in seguito ad eventi traumatici
  • Alterazioni dell’umore o Depressioni
  • Disagio o preoccupazione legati alla gravidanza o al parto: servizio SOS mamma
  • Disordini Alimentari
  • Disagi Adolescenziali
  • Disturbi di Personalità
  • Dipendenze.
  • Supporto individuale legato alle relazioni disfunzionali
  • Supporto alle vittime di violenza

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