La problematica di come condurre un gruppo capace di raggiungere i propri obiettivi, riguarda moltissimi professionisti anche diversi tra loro. Gli insegnanti, ad esempio, si trovano giornalmente alle prese con i livelli emotivi di classi la cui “eccitabilità” e “distraibilità” comporta una difficoltà di apprendimento. Anche per un manager condurre un gruppo può risultare “difficoltoso”: quando la leadership è eccesivamente autoritaria, ad esempio, si possono riscontrare tensioni elevate, la tendenza a cercare un capro-espiatorio o la scarsa collaborazione ecc. Quando la leadership è troppo democratica il gruppo può risultare incapace di raggiungere i propri obiettivi, spesso si paralizza in discussioni sterili o si suddivide in sottogruppi. Il problema del rapporto tra individuo e gruppo appare ancora più eclatante quando si considerano alcuni fenomeni storici: che cosa era successo agli individui durante il Nazismo? i Nazisti erano tutti psicopatici oppure la forza del gruppo era così forte da annientare totalmente la volontà dei singoli privandoli del proprio pensiero critico? uno psicoanalista dal nome Bion ha cercato di fornire una spiegazione ai fenomeni gruppali sottolineando come, all’interno del gruppo, l’emotività tende ad aumentare in maniera esponenziale sottoponendo i partecipanti ad una pressione notevole. Il gruppo non è la somma dei suoi elementi ma qualcosa di più. E’ come se mettessimo insieme diversi elementi chimici: questi sarebbero portati ad interagire tra loro dando luogo a qualcosa che è diverso dalla loro somma.
In gruppo il livello di emotività tende ad aumentare, di conseguenza è necessario che venga fatto un enorme sforzo e dal singolo per resistere alla pressione di gruppo, e dal gruppo per elaborare le esperienze emotive che avvengono al suo interno. Pensiamo a quanta fatica facciamo ogni volta che dobbiamo opporci ad un gruppo omogeneo per idee e valori che sono totalmente discordanti dalle nostre. Pensiamo anche alla fatica che facciamo a non irritarci se immersi in una discussione dai toni elevati senza poterne capire il motivo.
Gestire questa emotività gruppale per portare a termine degli obiettivi di lavoro è cosa talvolta complicata: pensiamo a tutte le volte in cui durante le riunioni di condominio non si discutono i punti all’ordine del giorno perchè ci si paralizza in discussioni sterili. In quel caso l’emotività prende il sopravvento e non si riesce ad elaborarla. Gli adolescenti, spesso, per paura di essere giudicati all’interno di un gruppo tendono a canalizzare la loro aggressività verso un sottogruppo e diventa difficile per l’insegnante riuscire a lavorare. Il capo di un’azienda può avere difficoltà a gestire un gruppo ostile nei suoi confronti oppure totalmente dipendente da lui ed incapace di lavorare in sua assenza. Ancora più complesso è poi il fenomeno della setta dove il gruppo viene considerato un’isola felice al cui esterno c’è un mondo crudele. Tutti questi sono esempi in cui il gruppo non è riuscito a “mentalizzare” le esperienze emotive presenti al suo interno generando un’incapacità di raggiungere i suoi obiettivi. Dunque il lavoro di gruppo implica la capacità di capire i fenomeni che avvengono al proprio interno.
Esistono comunque delle piccole strategie per trasformare un gruppo in un gruppo di lavoro (Bion). Innanzitutto definire un insieme di obiettivi comuni. E’ molto difficile riuscire ad indirizzare il gruppo verso un lavoro se gli obiettivi sono astratti o non sono stati condivisi. Il lavoro con gli adolescenti a volte sembra complicato perchè non c’è alcuna condivisione di uno scopo comune. Una squadra di pallone funziona bene perchè tutti i membri sanno che sono lì per fare gol e tutti devono lavorare per questo.
Un secondo aspetto fondamentale è la definizione di ruoli: se ogni membro sente di avere uno spazio ovvero un posto per raggiungere lo scopo comune allora molto probabilmente sarà collaborativo con gli altri. E’ importante che il proprio ruolo sia valorizzato e riconosciuto dagli altri e che si senta il suo peso per raggiungere l’obiettivo comune,
In tezo ruolo bosogna stabilire un sistema di regole e norme condivise che possa facilitare il raggiungimento degli obiettivi. E’ importante che queste norme siano vissute dai partecpianti come necessarie per raggiungere lo scopo altrimenti difficilmente verranno riconsciute e rispettate.
Nel gruppo è fondamentale, infine, facilitare la creazione di uno spazio in cui si può parlare senza essere giudicati. Questo facillita il confronto aperto e la discussione libera.
Infine in tutti i gruppi di lavoro è importante favorire una cultura della diversità in modo che le differenze creino un arricchimento del gruppo.